Scultura Orafa Fori Imperiali
Punto di incontro e scambio della gens romanae, i Fori segnano l’inizio del confronto con l’Altro. Complesso di 5 piazze arricchito di biblioteche e templi, i Fori erano il centro dell’attività politica e il cuore della vita cittadina romana, realizzato per esercitare l’amministrazione della giustizia.
Nel De Architectura Vitruvio stabilisce i canoni architettonici che deve seguire l’edificazione del foro, dettami che ancora oggi si prospettano nel nuovo progetto indetto da Roma Capitale dove la costruzione di una nuova passeggiata archeologica che collegherà i Fori, il Colosseo, le Terme di Caracalla, Circo Massimo lancia la scommessa di un ritorno al ruolo multifunzionale del foro. In questi termini Roma ancora una volta dimostra di essere esperienza di relazione e incontro prima che semplice agglomerato urbano; un’azione di trasformazione
che porta a nuovi scenari e futuri possibili.
ERIKA CAMMERATA – STORICA DELL’ARTE
Il termine forum nella Roma antica indicava un’area sede degli edifici centro delle attività politiche, amministrative ed economiche della Caput Mundi. Tra il Colosseo e Palazzo Venezia, sorgono i resti dei Fori imperiali i edificati da Giulio Cesare e dagli imperatori Augusto, Vespasiano, Nerva e Traiano.
La costruzione del Foro cesareo, pagata da Giulio Cesare, cominciò quando si rese evidente l’inadeguatezza del vecchio foro alle necessità di una Roma ormai enormemente dilatata nel 46 a.C. Seguirono il Tempio di Marte di Ottaviano e della Pace di Vespasiano. Il complesso fu completato dal foro di Traiano, il più grandioso tra i 5. I Fori mantennero le loro funzioni e caratteristiche fino al IV secolo quando furono smantellati per recuperarne i materiali; nel medioevo l’area divenne sede di
abitazioni, chiese e monasteri, processo completato poi nel ‘500 con la nascita del quartiere Alessandrino. I resti oggi visibili emersero solo nel 1932.